In light and shadow: travel notes of an anarchist storyteller
Street artists
One of the films that most illuminated my boyish fantasies was "La strada" by Federico Fellini, starring among others Anthony Quinn and Giulietta Masina. A work that won the 29th Oscar for Best Foreign Language Film, it told the story of three circus artists, Zampanò, Gelsomina and Matto (the Fool), who lived and worked mainly on the streets. Streets that were in those times ferocious and dusty, few spectators, hunger and money almost zero. Yet the show of the acrobats, whatever happened, never stopped. Not even when the fate assigned to them by Fellini took the road of violence, madness and death. An affirmation to the extreme consequences of the unwritten law of clowns, that which obliges them to tear smiles from others but to silence their own pain.
Perhaps it is to this extraordinary film, that I owe my boundless love for all street artists, clowns, jugglers, tightrope walkers, actors and acrobats dedicated to any form of art. Because of all the trades in the world, no one else has the same impalpable charm, the same visionary purpose. Walking along the streets carrying the circus in your pocket, available for those who still know how to stop and watch, whether child or adult, does not matter, as long as they are available to smile and wonder.
The photos published here were taken in several Italian cities and other European countries.
Artisti di strada
Uno dei film che più hanno illuminato le mie fantasie di ragazzo, è stato “La strada” di Federico Fellini, interpretato tra gli altri da Anthony Quinn e Giulietta Masina. Un’opera che vinse il 29^ Premio Oscar per il miglior film in lingua straniera, che raccontava la storia di tre artisti circensi, Zampanò, Gelsomina e il Matto, che vivevano e lavoravano soprattutto per le strade. Strade che erano a quei tempi feroci e polverose, pochi spettatori, fame e denari quasi a zero. Eppure lo spettacolo dei saltimbanchi, qualsiasi cosa succedesse, non si fermava mai. Neppure quando il destino loro assegnato da Fellini imboccava la strada della violenza, della pazzia e della morte. Un ribadire sino alle estreme conseguenze la legge non scritta dei clown, quella che impone loro di strappare i sorrisi agli altri ma di tacere il proprio dolore.
Forse è proprio a questo straordinario film, che devo il mio amore smisurato per tutti gli artisti e le artiste di strada, clown, giocolieri, funamboli, attori e saltimbanchi dediti a qualsiasi forma d’arte. Perché tra tutti i mestieri del mondo, nessun altro ha lo stesso impalpabile fascino, lo stesso visionario proposito. Quello di camminare lungo le strade portandosi il circo in tasca, a disposizione di chi sa ancora fermarsi a guardare, bambino o adulto poco importa, purché disponibile al sorriso e allo stupore.
Le foto qui pubblicate sono state scattate in diverse città italiane e in altri Paesi europei.